IL COTONE BIOLOGICO
Il cotone biologico è una soluzione se cerchi un materiale fresco, comodo, con un valore etico, ecologico e che sia anche bello.
In questo post, ti racconto di cosa si tratta.
I fiocchi di cotone
Il cotone, sia esso biologico o no, è prima di tutto una pianta, dalla lunga vita vegetale, il cui nome scientifico è Gossypium. La lanuggine bianca, detta bambagia, che avvolge i semi, e che si apre ad un certo punto dello sviluppo, viene raccolta e, una volta lavorata, da essa si ricava la fibra di cotone e quindi il filato.
La pianta di cotone ha bisogno di particolari condizioni climatiche per il suo sviluppo, ed infatti cresce soprattutto in paesi che ripetono stagioni calde ed umide e stagioni secche, non a caso circa il 90% del cotone mondiale si raccoglie in Asia e in America Settentrionale.
Da qui, in fiocchi, viene esportata in altri paesi, come l’Italia, dove viene lavorato fino a diventare un filato pronto per la tessitura e per tutti i lavori a maglia e uncinetto.
La raccolta del cotone
La coltivazione di cotone è un’attività che è da sempre accompagnata da critiche, sfruttamenti, lavoro non etico e sfruttamento intensivo dei terreni.
Dagli schiavi nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti, di cui ci racconta anche “Via col Vento”, ai produttori di oggi che per rispondere alla grande domanda di cotone nel mondo, non si fanno scrupoli ad utilizzare pesticidi, fertilizzanti tossici. Ma anche tanta, tantissima manodopera minorile per la raccolta, soprattutto per il cotone proveniente dal subcontinente indiano.
La pianta di cotone è alta circa 1,50 mt, e si capisce bene come le piccole, laboriose manine dei bambini siano perfette per la raccolta dei fiocchi.
Pensaci un attimo: il cotone con cui vesti i tuoi bambini probabilmente è stato raccolto da loro coetanei che non frequentano la scuola. Che lavorano, e che sono costretti a questo compito faticoso, estenuante, mal pagato e rischioso.
I dati sono impressionanti, nel 2000 il Dipartimento di Stato USA parlava di almeno un milione di minori impiegati nel terzo mondo per la raccolta del cotone.
Una soluzione etica ed ecologica
Eppure il cotone è un materiale fresco, traspirante, soprattutto in estate è difficile farne a meno… e quindi?
La soluzione c’è, ed il cotone biologico ed eticamente prodotto. Si tratta ancora, purtroppo di una percentuale risibile della produzione di cotone globale, ma è un prodotto estremamente valido.
Ricordiamocelo, è importante. Se inizieremo a diventare consumatori consapevoli, se aumenterà la domanda, senza dubbio aumenterà anche l’offerta e la produzione. Come sempre, anche noi, una goccia nel mare, possiamo fare la differenza.
Ma conosciamo meglio il cotone biologico.
Come si coltiva e si raccoglie il cotone biologico
Nelle coltivazioni biologiche e biodinamiche, la pianta del cotone cresce con il divieto assoluto di utilizzare pesticidi, OGM e altri prodotti chimici, e con alcune condizioni imprescindibili.
– Si utilizzano soltanto fertilizzanti di origine animale oppure vegetale.
– Le erbe infestanti e fastidiose vengono rimosse con il solo utilizzo del lavoro dell’uomo (trattori, zappe ecc).
– I parassiti vengono eliminati con ‘impiego di insetti a loro antagonisti ed alternando le coltivazioni.
– Le semenze devono avere subito almeno quattro germinazioni senza utilizzo di trattamenti chimici.
Tutte queste caratteristiche vengono periodicamente controllate e certificate.
Altrettanto verificabile è la raccolta, che viene effettuata da contadini adulti, pagati equamente per ritmi di lavoro umani, e non sottoposti al costante contatto con sostanze nocive.
Tintura e lavorazione
Per essere definita cotone biologico, la fibra deve mantenere gli stessi standard di assenza di additivi chimici anche nella tintura, che impiega soltanto pigmenti naturali di origine vegetale. Anche per lo sbiancamento non viene utilizzato nessun tipo di candeggiante.
Sono banditi anche tutti i metalli pesanti e la pericolosissima formaldeide, così come le resine plastiche per il finissaggio.
E’ un prodotto dunque totalmente etico, ecologico, naturale, che minimizza il rischio di allergie ed anche a livello estetico non ha niente da invidiare al cotone “tradizionale”.
Il cotone biologico è anche un materiale perfetto per vegani e per chiunque scelga materiali di origine non animale. Se vuoi saperne di più, clicca qui. Mentre qui invece trovi la mia scoperta di un altro materiale vegan di altissima qualità, il Tencel.
Utilizzi del cotone biologico
Come si utilizza il cotone biologico? Beh, né più né meno del cotone standard. Ha il medesimo impiego in tessitura, perché le sue caratteristiche organolettiche sono identiche. Quindi ecco che nascono produzioni di biancheria per adulti e bambini, abiti, accessori lenzuola, asciugamani. Tutti nel bellissimo e soprattutto “buonissimo” cotone ecologico.
Se vuoi però che le tue decisioni etiche e consapevoli partano dalla pianta e finiscano, con un ciclo completo, anche sulla tua pelle, la scelta non può che essere quella di un prodotto artigianale.
Questa sciarpa che ho realizzato nei giorni scorsi con il cotone biologico di cui ti allego l’etichetta, ha una filiera completa. Il seme nasce e fiorisce in terre sane, raccolto con passione da contadini che fanno del biologico la loro missione. Diventa un filato tinto e lavorato con tempi e tecniche naturali, che ho acquistato da un rivenditore che da 60 anni fa lo stesso lavoro con amore.
Alla fine arrivo io, che con le mie mani ed il mio telaio ho portato a termine il processo, creando questo accessorio che adesso aspetta soltanto di essere indossato nelle fresche serate estive.
Se ti interessano i miei prodotti, qui trovi il mio negozio on line. Qui puoi trovare prodotti realizzati con passione, e con attenzione costante all’ecologia. Visto che oggi 5 Giugno è anche la giornata mondiale dell’ambiente… che ne dici di iniziare a prenderti cura del mondo che ti circonda, anche cambiando il tuo modo di fare shopping?
Elisabetta
Diventare Consumatori Consapevoli è una delle chiavi per un mondo migliore. In qualunque ambito. E’ solo dura fare arrivare le informazioni a tutti e convincerli, ma piccole gocce nel mare già fanno differenza!
MaMaglia
Sì, in effetti non è facile… ma anche un passettino alla volta si possono fare grandi gesti!
Cristiana
Grazie mi hai insegnato qualcosa che non sapevo sono molto attenta sulla riduzione dell’uso della plastica ma ammetto di sapere poco o nulla sulla eticità dell’abbigliamento
MaMaglia
In realtà vivere in modo sostenibile sotto tutti gli aspetti è quasi impossibile, ci sono talmente tante sfaccettature: gli alimentari, i consumi, l’abbigliamento, i trasporti, l’edilizia… Però intanto informarsi, e provare quando e quanto possibile a fare scelte consapevoli è già tanto, a mio avviso!
MONICA
Grazie, bell’articolo, molto chiaro. Anch’io come te mi occupo di prodotti artigianali e cerco di essere sempre più attenta all’aspetto etico che come dici giustamente tu, può essere garantito nelle produzioni artigianali dove poche persone, o a volte anche una sola, seguono tutta la filiera della lavorazione. Buona giornata 🙂
MaMaglia
L’artigianalità, o comunque la produzione non massiva e “fast”, secondo me è la vera soluzione a tante disparità e anche, per certi versi, all’inquinamento del pianeta… la strada è lunga, ma ce la possiamo fare!
Kristel
Molto interessante! Mi fai anche sapere quando farai una maglietta?!
MaMaglia
Ancora per l’abbigliamento mi sto attrezzando… ma prima o poi arriverà!
Francesca
Mi vergogno un po’ ad ammetterlo ma non avevo idea che esistesse il cotone biologico! Hai spiegato tutto in maniera chiara, come sempre del resto; bravissima anche perché si vede quanto tieni all’utilizzo di materiali scelti e non dannosi per l’ambiente!
MaMaglia
Grazie Francesca! <3 Anche io tante cose le scopro via via che cerco materiali e mi perdo nell'infinito stanzone del mio rivenditore di fiducia!
Susanna Albini
Che notizie interessanti! Purtroppo non mi sono mai fatta molte domande sulla provenienza dei tessuti, ma ora mi hai fatto scoprire un mondo nuovo, cercherò di essere più consapevole nelle mie scelte e di prestare maggiore attenzione anche alla provenienza 🙂
MaMaglia
In realtà a voler essere davvero green di cose a cui stare dietro sono tantissime, ed è praticamente impossibile. Però insomma, intanto documentarsi, sapere e conoscere ci può aiutare nel consumo consapevole!
Ingrid Mestrinaro
Post molto azzeccato per la giornata mondiale dell’ambiente! Interessante e scritto in maniera molto chiara ed esaustiva; mi hai chiarito le idee in merito a questo tessuto che adoro. Da oggi lo sceglierò in maniera più consapevole!
MaMaglia
Mi fa molto piacere che il post ti sia piaciuto 😘 Usiamo tanto il cotone, nell’abbigliamento, per la biancheria intima e per la casa… ma tante volte non sappiamo da dove proviene!
Lucy
Che bello questo post! Siamo così abituati allo strano mondo in cui siamo immersi che finiamo per stupirci di un prodotto sano e di considerarne normale un altro meno sano, soprattutto per chi lo produce e per l’ambiente, e per tutta la filosofia che ci sta dietro. Lo hanno detto altre prima di me, ma anch’io ammetto di essere attentissima a certe questioni come i rifiuti, il riciclo e il consumo, mentre sui tessili di solito non ci penso. Cercherò di tenerlo più a mente! Che poi “per fortuna” ora vivo in un continente dove tutti si vestono malissimo (per i nostri standard), quindi il mio shopping si è ridotto del 90%… farò in modo che quel 10% sia sostenibile su ampio raggio! ^_^ Ps: complimenti per i tuoi lavori! *_*
MaMaglia
Grazie per i complimenti 😘
E grazie anche per l’apprezzamento del post, l’intento è proprio quello di dare qualche informazione in più e far capire che esiste un’alternativa etica!
Greta
Una volta non davo molta importanza ai tessuti, ma ora che sto incominciando ad essere più selettiva mi rendo conto di come, essendo parte importante della nostra quotidianità, debbano essere scelti con attenzione. Soprattutto dal momento che finalmente iniziano a circolare un po’ di informazioni sull’ambiente e sul loro impatto.
MaMaglia
Infatti, avere le informazioni è il primo passo per diventare consumatori consapevoli! 😊