Tutti lavorano a maglia
Tutti lavorano a maglia, dalle regine alle donne della politica, dalle attrici a tanti, tanti uomini (e non c’è da stupirsene). Un post che è anche una carrellata di immagini dove tutti, ma proprio tutti, amano sferruzzare!
Perché tutti lavorano a maglia?
Lavorare a maglia, seguire punto dopo punto l’andamento di un piccolo progetto, dal gomitolo al cappello, alla coperta o a quello che abbiamo scelto di realizzare. È qualcosa che ha in sé il nuovo, creare qualcosa di ancora non esistente; e la tradizione, portare avanti tecniche e metodi artigianali che sono più o meno gli stessi da sempre (vedi il mio post su La maglia nel tempo).
La nostre nonne sapevano tutte più o meno bene lavorare ai ferri o all’uncinetto. E sebbene il lavoro a maglia sia stato nel tempo soprattutto appannaggio del popolo e della borghesia, anche la nobiltà non era immuni dal fascino di usare le proprie mani per dipanare matasse e gomitoli.
La maglia e la politica
Grandi donne di potere avevano la passione per il lavoro a maglia. Del resto, considerata la quantità di stress che caratterizza la loro posizione, è comprensibile cercare un po’ di relax in un’attività creativa ma rilassante.
Ecco due regine, Victoria d’Inghilterra e Vittoria Eugenia di Spagna, alle prese la prima con l’arcolaio e la seconda con quello che sembra un maglioncino per un bebè.
Grande appassionata di knitting era la First Lady Eleanor Roosevelt. Esistono molte foto che la ritraggono con i suoi ferri in mano: in aereo, in attesa del marito, oppure, come in questa immagine, anche mentre presenzia a un evento pubblico.
In tempi più recenti, anche la cancelleriera Angela Merkel si è cimentata nel lavoro a maglia, qui in visita al Dorflinde Multi-Generation House di Langenfeld nel sud della Germania. E se la cava anche piuttosto bene!
Tutti lavorano a maglia… anche sul set
Anche sui set cinematografici, per quanto gli attori possano essere strapagati e idolatrati, credo che ci siano tante situazioni pesanti. O, se non altro, tanti tempi morti ra un ciak e l’altro, da occupare con un’attività manuale.
Donne bellissime come Catherine Zeta Jones, icone dell’eleganza come Audrey Hepburn, simboli del fashion più modaiolo come le attrici di Sex and the City o la modella Cara Delevingne. Tutte con i ferri in mano per realizzare qualcosa di unico.
La maglia anche per gli uomini
Politiche, regine, attrici, modelle… la maglia allora è solo un lavoro femminile? Niente affatto, sono per fortuna tanti gli uomini che si sono affrancati dall’idea che i ferri siano prerogativa delle nonne che fanno la calza. In molti hanno riscoperto il piacere di rilassarsi creando qualcosa di personale, e sono fiera di poter dire che proprio nella mia città esiste l’associazione Magliuomini, dedicata a tutti quelli che amano sferruzzare, lavorare all’uncinetto o al macramè.
La maglia siamo noi, nessuno si senta escluso!
La maglia come Yoga per la mente
Perché i benefici del lavoro a maglia non hanno genere né gruppo sociale, e affascina chiunque ci si avvicini, che sia per curiosità o perché è una tradizione di famiglia.
Loretta Napoleoni, nel suo saggio Sul filo di lana, che ho recensito qui nel blog, definisce il lavoro a maglia Yoga per la mente, perché il movimento ripetitivo dei ferri o dei telai è estremamente rilassante. Contiene in sé i principi della meditazione Mindfulness per esempio, perchè ci chiede di dedicargli la nostra attenzione senza comprimerla in ragionamenti troppo complessi.
Davvero, lavorare a maglia fa bene, e una volta iniziato non vorresti più smettere. Per me è stato così, anche se mi ci sono avvicinata quando avevo già più di 35 anni.
E tu cosa aspetti?
Non è mai troppo tardi per iniziare, e la tecnica dei telai può rendere più semplice il primo approccio. È adatta anche a chi ha difficoltà nella mobilità delle mani, ai bambini o a chi (come me fino a qualche anno fa) si sente un po’ in difficoltà con i ferri e crede di non poter imparare mai. Beh, non è vero! Io organizzo corsi e workshop per conoscere questa tecnica che sono certa ti conquisterà… Se ti interessa, trovi tutti i dettagli in questa pagina.
E se sai già lavorare a maglia, tu che “knitter” sei? Fammi sapere se come me ami sferruzzare un po’ ovunque, e se hai trovato divertente questo post visita anche la mia galleria Pinterest dedicata a coloro che si cimentano con i ferri!
Francesca
Io per motivi di distanza non posso partecipare ai tuoi workshop, ma mi piacerebbe tanto! Perché non organizzi dei corsi on line? Magari è la volta buona che imparo a sferruzzare!
MaMaglia
Devo dire che mi piacerebbe molto, ma fare video dignitosi da un punto di vista di immagine, audio, qualità e altro ci voglio competenze che non ho e anche molto tempo. È un progetto che covo da un po’ ma al momento è fermo 😔
Gabriella – Sas bellas Mariposas
Ti dico che tipo di knitter sono io: mia zia tentò di insegnarmelo anni fa e ci rinunciò perché praticamente non riuscivamo più a separare i ferri dalla lana.
E questo è tutto 😀
MaMaglia
Con i ferri ho avuto anche io esperienze terribili con la mia nonna… solo i telai mi hanno salvata!