IL TURBANTE
Il turbante, nelle sue varie forme e colori, è uno degli accessori di moda più in voga per la prossima estate. Conosciamo meglio la sua storia e come si indossa.
Le origini in oriente
La storia dei turbanti si perde nella notte dei tempi. Il suo nome, che non ha perso nel tempo il suo fascino esotico proviene dal persiano دولبند ( dūlband ) o دلبند ( dulband ), che in turco diventa tülbent.
Le origini, inevitabilmente, si fanno risalire all’Oriente, dove questo drappo di tessuto avvolto sul capo svolgeva la primaria funzione di coprire la testa dal sole cocente e di assorbire il sudore di chi lo indossava. Nel tempo, ha assunto funzioni diverse, e anche modi diversi di indossarlo, a seconda della zona e della religione.
Il turbante con funzione religiosa più noto è quello degli indiani Sikh, che portano il loro particolare turbante Dastar quale simbolo esteriore del proprio credo.
L’arrivo in Europa
I turbanti erano conosciuti in Europa sin dall’arrivo dei Turchi (intorno al XIII secolo D.C.), e sono stati a lungo oggetto di ritratti da parte degli artisti europei. L’esempio più eclatante è La ragazza con l’orecchino di perla di Jan Veermer, il cui nome originale è proprio Ragazza col turbante.
La moda femminile però, si è accorta di questo accessorio un po’ più tardi, soprattutto alla fine del XVIII secolo, quando in Inghilterra, nel periodo della Reggenza, divenne un vero e proprio feticcio della nobiltà. Che non si fece troppi problemi ad adornarlo con decorazioni varie come piume, velette e perle… ben distanti dall’idea originale del turbante!
Gli anni ’20 e Paul Poiret
Negli anni ’20 del Novecento, i ruggenti anni ’20, il turbante tornò prepotentemente di moda, caratterizzando l’epoca e l’immaginario collettivo. Il merito di questo, e di molto altro, è del grande stilista francese Paul Poiret (1879-1944) detto “il sultano della moda”, colui con le sue intuizioni e creazioni a letteralmente rivoluzionato il settore e riscritto i parametri della storia del costume.
Poiret libera la donna dalla costrizione del corsetto e dagli abiti rigidi e strutturati e crea uno stile ispirato all’Oriente, con tessuti morbidi e drappeggiati, pantaloni harem, tuniche e accessori come turbanti e veli.
Il turbante negli anni ’50 e ’60
Nell’eterno ciclo della moda, il turbante torna a vestire le teste di attrici, principesse e donne di tutto il mondo negli anni ’50 e ’60.
Da quelli coloratissimi di Carmen Miranda, all’eleganza senza tempo con li indossava Grace Kelly, alla sensualità conturbante e con-turbante di Sofia Loren. Nessuna ha fatto a meno del turbante, anche senza necessariamente sposare il look orientalista.
Oggi: come si indossa il turbante
Da qualche anno si vedono molto spesso turbanti nelle sfilate e nelle creazioni artigianali di molte designer. Spesso, sono un modo di avvicinarsi ad un abbigliamento etnico, e diventano molto utili in estate quando, avvolti sulla testa, aiutano a difendersi dal caldo e dal sudore, proprio come i nomadi del deserto delle origini.
Personalmente, avendo tutto meno che una testa di ricci afro (magari!), trovo il turbante in stoffa un po’ troppo impegnativo e pesante. Preferisco delle fasce che lo ricordano ma senza diventare eccessivi, indossabili ovunque. Ho creato delle fasce che si possono portare anche stile turbante, si chiamano Alba, e le trovi in vendita nel mio negozio Etsy.
Questa sono io, che ne indosso una.
E tu, hai mai indossato un turbante? Ti piace oppure è un accessorio che non incontra il tuo gusto?
Francesca
A me sa sempre un po’ di Moira Orfei😂
Scherzi a parte, è un accessorio bellissimo ed esotico ma ho sempre faticato ad usare fasce, cerchietti e via dicendo, sui miei capelli non funzionano, a almeno non mi ci trovo a mio agio. Comunque la tua nuova fascia/collana mi sta tentando parecchio!
MaMaglia
Anche io non sono il tipo da turbante… non ho la testa giusta diciamo, anche se mi piace moltissimo.
Per questo ho pensato alla fascia 😂