IL BISCOTTIFICIO MATTEI DI PRATO
Per noi pratesi il Biscottificio Mattei non è soltanto un’attività commerciale del centro storico.
È un sacchetto blu la domenica mattina. Una cappelliera piena di dolcezze il giorno di Natale.
Il profumo inebriante che da San Francesco arriva fino a Piazza del Comune.
È la nostra storia che si prende una pausa, assaggia un biscotto alla mandorle e riparte per portare le nostre stoffe in giro per il mondo.
In questo post ti racconto il Biscottificio Mattei visto dagli occhi di una pratese, per quello che significa e per che valore ha per noi.
Chi era Antonio Mattei
Riavvolgiamo dunque il nastro della storia e partiamo dall’inizio.
Siamo nel 1858 e Antonio Mattei apre a Prato, in Via Ricasoli 20 (che allora si chiamava via dell’Appianato), il suo “forno”. Vende dolci e biscotti artigianali, ma non solo. Allora la produzione prevedeva anche pasta fresca, pane, focacce.
Antonio è geniale, quando impasta e cuoce. Grande amico di Pellegrino Artusi, sperimenta nuove idee, ospita per una notte delle monache in pellegrinaggio verso Roma che gli donano la ricetta della classica “Mantovana”, che perfeziona e vende in bottega assieme a quello che in breve tempo diventerà il “biscotto tradizionale di Prato” e farà la fama del biscottificio Mattei: il classico “cantuccio” con le mandorle.
Ma vi avviso… chiamarli Cantucci non è propriamente corretto: il cantuccio in realtà è solo la parte finale del filone da cui si ricavano i biscotti stessi nonché un altro prodotto, il Cantuccio all’anice che ha una ricetta diversa e si ricavava da pagnotte divise, appunto, in cantucci.
Le sue dolcissime creazioni artigianali acquisiscono fama fuori dai confini Toscani, ottengono riconoscimenti in esposizioni internazionali e la bottega di “Mattonella” diventa quello che è ancora oggi: un punto di riferimento di una città in costante cambiamento.
Perché Mattonella?
Già… ma perché il Biscottificio Mattei è chiamato da tutti Mattonella?
Quando ho deciso di scrivere questo post, ho contattato l’attività per chiedere loro l’autorizzazione alla pubblicazione, e, con mio grande piacere, mi hanno invitata a visitare il laboratorio.
Trovandomi a tu per tu con la gentilissima Marcella Pandolfini, la curiosità su “Mattonella” è stata una delle prime domande che ho posto.
Ebbene… le origini di questo soprannome si perdono nella leggenda. Forse un’assonanza tra Mattei e Mattonella? O magari delle particolari mattonelle poste sull’esterno del negozio? Una specifica caratteristica fisica di Antonio? Chissà… quel che è certo, è che la bottega dai sacchetti blu è stata Mattonella sin da subito, e lo è ancora oggi.
Una tradizione che continua
Antonio Mattei dunque, era un pasticcere di prim’ordine. Ma anche un esperto, probabilmente a sua insaputa, di quello che oggi chiamiamo marketing. Infatti è sua l’idea del classico imballaggio blu con scritte oro, che ha reso immediatamente riconoscibili i suoi prodotti e li esporta, attraverso fiere ed esposizioni, in Europa e nel mondo.
Tutto questo, però, rischiava di perdersi dopo solo una generazione, perché i suoi figli non erano interessati all’attività.
Per fortuna, la sorte non era segnata, e nel 1904 Tommaso Pandolfini ed Egisto Ciampolini, commerciante di granaglie, decisero di acquisire il negozio. Il merito di renderlo quello che conosciamo oggi è però di Ernesto Pandolfini, che, di rientro dalla I Guerra Mondiale volle prendere le redini di quella bottega dove da bambino lavorava come garzone, e che è il vero e proprio capostipite della famiglia che ancora oggi gestisce il biscottificio.
La famiglia Pandolfini porta infatti ancora avanti con rigore storico la produzione di dolci e biscotti secondo le antiche ricette, riuscendo a proporre novità senza tradire la lunga storia che c’è dietro al bancone.
La bottega ed il laboratorio
Quel bancone… Se hai mai visitato Prato sono certa che non ti sei perso il negozio storico del Biscottificio Mattei. L’insegna non si confonde con quelle moderne della grande distribuzione, e basta affacciarsi per restare affascinati e farsi trasportare un po’ fuori dal tempo.
Infatti, nonostante le doverose innovazioni igieniche e tecnologiche, la bottega resta fedele a quello che era il vecchio negozio di Antonio. L’atmosfera elegante e al contempo familiare non è cambiata, ed è per questo che, ancora, nel fine settimana i pratesi fanno volentieri lunghe code pur di zuppare questi biscotti nel vin santo dopo mangiato.
Potete immaginare dunque l’entusiasmo con cui ho accolto la possibilità di visitare il laboratorio del biscottificio. Passare oltre il bancone, indossare la cuffia e le protezioni d’ordinanza e ritrovarmi proprio nel mezzo della produzione.
Come nasce un biscotto di Prato
In pratica, è come essere nella cucina della nonna. Solo… un po’ più in grande e decisamente affollata di indaffaratissimi addetti.
Perché tutto avviene in modo rigorosamente artigianale, ed a parte l’uso di grosse impastatrici e macchine addette al taglio, fondamentalmente il biscotto di Prato si fa a mano. Gli abilissimi pasticceri dosano gli impasti, donano al filone la sua classica forma, e ci regalano questo piccolo ma saporito pezzetto di Prato che se ne è andato ovunque, nello spazio e nel tempo.
Pezze e dolci
Oggi, il biscottificio Mattei ha una produzione di nicchia: biscotti di Prato classici con Mandorle, le novità al Cioccolato e con Mandorle e Pistacchi. Filone candito, Mantovana, Savoiardi e Biscotti della salute. Più la golosa linea “Deseo”.
Dolci dai sapori decisi ed intensi, che raccontano la città e che oggi sono amati da personaggi come Bill Clinton e acquistabili anche on line dai golosi di tutto il pianeta.
Marcella mi ha detto una frase che mi ha molto colpita, durante la mia visita: <La fortuna del biscottificio l’hanno fatta sì le ricette, ma anche i nostri mercanti di stoffe che hanno portato i dolci nel mondo, che sono stati i nostri primi “sponsor” e rappresentanti.>
Perché noi a Prato questo, sappiamo fare. Realizzare prodotti di prim’ordine, dal cardato rigenerato ai biscotti con le mandorle, e poi proporli, raccontarli, venderli.
Invece a volte sembriamo quasi vergognarci di questo saper vendere, di queste generazioni di mercanti, venditori e viaggiatori, che forse non hanno regalato alla città i tanti capolavori immortali di cui si pregiano le nostre belle sorelle toscane (Firenze, Siena, Pisa, Arezzo… ), ma che non per questo meritano minor gloria.
Prato
Prato è una grande città con una storia bella, ricca, complessa e articolata. Una non poi così piccola realtà che a volte viene dimenticata da chi visita la nostra straordinaria regione, ma, che se avrete voglia di scoprirla, vi regalerà un punto di vista diverso su una Toscana schietta, lavoratrice, multiculturale e dalle tante sfaccettature.
Io, nel mio piccolo mondo, cerco di farvi vivere anche attraverso il mio blog la città in cui non sono nata ma dove sono cresciuta e che ho imparato con il tempo ad amare. Qui trovate il mio post sulla città, e qui quello sul suo Museo più caratteristico, il Museo del Tessuto.
Oggi, con questo post sul Biscottificio Mattei, vi invito nuovamente a venire a Prato, e a non mancare una visita da “Mattonella”. Non solo perché i biscotti sono buoni, ma anche perché questa realtà rappresenta per noi qualcosa che, come recita il sito web proprio di Mattei “forse solo i pratesi possono capire”, ma che non può far male provare a sperimentare tra una fetta di mantovana ed un cantuccio.
Ah no, cantuccio no… Biscotto di Prato. Che è tanto bella questa città, nominiamola ogni volta che possiamo.
Tutti i contatti
Vuoi assaggiare anche tu queste prelibatezze tipiche?
Il Negozio storico si trova in via Ricasoli 20 a Prato
Il Museo Bottega di Firenze è invece in via Porta Rossa 76r
Il sito web è antoniomattei.it
Email : info@antoniomattei.it – Tel. 0574 25756
Maurizio
Bello il tuo articolo, non parli tanto della bontà dei biscotti, che noi tutti pratesi conosciamo, ma del significato del luogo! E mi hai fatto venire fame!!
MaMaglia
Grazie! Sono contenta che ti sia arrivato il messaggio che volevo trasmettere… e buona merenda a tutti! 🙂
Francesca Pola
Che fame! Verrei volentieri a visitare Prato, anche perché già incuriosita dal post che avevi scritto..che dire, avvisa Mattonella di raddoppiare la produzione!
MaMaglia
Ti aspetto, con un chilo di biscotti di Prato! 😘 Ma tu porta il pecorino 😍