Qual è il giusto costo dei mercatini dell’artigianato?

costo dei mercatini dell'artigianato - MaMaglia

Quando si inizia con le prime esperienze di vendita dal vivo, una delle domande che ogni artigiano si fa, sommerso da mille proposte e inviti è: ma come faccio a capire il giusto costo dei mercatini dell’artigianato?

Il costo dei mercatini dell’artigianato, come orientarsi

Sì perché quello che spesso molti addetti ai lavori non sanno è che, tendenzialmente, per partecipare a un mercato, gli espositori devono pagare una quota. Al momento dell’iscrizione gli organizzatori fanno sempre presente il prezzo, e sta a noi decidere se partecipare, quante volte, e come.

La prima distinzione da fare, per capire insieme quale può essere un equo costo dei mercatini dell’artigianato è distinguere tra le varie possibilità di vendita ed esposizione.

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Io alla festa di San Giuseppe a Vernio (Prato) nel 2019

Sagre, mercati, eventi e fiere

Avevo già parlato anche in questo post del fatto che di occasioni per esporre il nostro artigianato ce ne sono tante, e occorre fare una giusta distinzione.

Ci sono le sagre e feste di paese. La prima e più immediata occasione di organizzare una bancarella che abbiamo e che ci viene in mente. Ce ne sono di più o meno conosciute, più o meno grandi, più o meno frequentate. Generalmente sono organizzate dai comuni o dalle Pro-Loco e il costo di queste giornate si aggira intorno ai 20/25 Euro, non arrivando mai sopra i 50. Ci sono alcune occasioni in cui addirittura non si paga niente, perché l’evento è sponsorizzato da qualche ente pubblico o privato.

Il mercato vero e proprio è invece organizzato da associazioni specifiche, in date precise e spesso coincide anche con altri occasioni come le notti bianche in estate, concerti o giornate dedicate a ricorrenze. Sono di solito più grandi di quelli delle sagre, e costano intorno a 50/60 Euro.

Il costo può salire, e molto, se parliamo di un vero e proprio evento di valorizzazione dell’artigianato. Si tratta di esposizioni organizzate in ville storiche, spazi espositivi, luoghi affascinanti ed eleganti. Sale il prezzo, appunto, da 100 fino anche a 300 Euro al giorno, ma sale anche il target dei potenziali clienti, che non sono più lì per caso ma che vengono appositamente per cercare dei pezzi unici e speciali.

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Il mio banco nella bellissima villa di Artimino (Prato) nel 2018

Generalmente fuori dalla portata degli artigiani creativi OPI (Operatori del Proprio Ingegno) ci sono le fiere dell’artigianato, vedi per esempio il bellissimo MIDA che si tiene ogni anno a Firenze. Destinati, sia a livello amministrativo che economico (si può parlare anche di migliaia di euro per una settimana di fiera) ad aziende o partite IVA.

Cosa incide nel costo dei mercatini dell’artigianato

In questi costi sopra elencati sono comprese diverse voci.

La prima è l’occupazione del suolo pubblico. Se si espone in piazza o in luoghi pubblici si deve pagare una quota, compresa nell’iscrizione al mercato, per occupare quella postazione. C’è poi l’organizzazione generale dell’evento, per esempio se sono installati bagni chimici o altre cose simili, la corrente elettrica, la pubblicità, la sicurezza, la pulizia del posto.

Ovviamente, è facile comprendere che la gestione di un evento in un luogo affascinante come può essere un castello richieda dei costi assai più elevati. Anche solo perché la pubblicità di questo genere di feste è molto più mirata, e spesso sono compresi anche dei buoni pasto o addirittura il pranzo è offerto dall’organizzazione.

È giusto pagare per esporre?

Tra artigiani è sempre aperta la questione se sia o meno corretto chiedere una quota di partecipazione. In molti sostengono che le nostre bancarelle danno lustro all’evento, che rendono più bella la festa o la sagra e che non dovremmo pagare nulla.

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Io con il grande ciclista Andrea Tafi al Convivium di Lamporecchio (PT) nel 2018

Ovviamente è un’opinione che può essere condivisibile, ma come dicevo poco fa ci sono costi inevitabili quali l’occupazione del suolo pubblico, che spesso le Pro-Loco non possono sostenere in completa autonomia, e che comunque in molti casi non incidono molto nelle nostre spese. D’altro canto, è anche vero che mi è capitato di vedere eventi dove venivano chiesti circa 300 Euro agli espositori e poi anche il biglietto d’ingresso ai visitatori, e c’è da chiedersi che effettivamente non sia un po’ troppo…

Ma allora, qual è il giusto costo dei mercatini dell’artigianato?

Personalmente, ritengo che comunque non ci sia, a priori, un costo dei mercatini dell’artigianato che sia giusto, né troppo alto nè troppo alto. Alla fine, dipende sempre da una serie di valutazioni che non possiamo non fare prima di prenotare. Per esempio: cosa è offerto, per quella cifra? Quanto posso permettermi di investire?

La certezza di vendere e di rientrare dalle spese non potrà mai darcela nessuno ma se posso dare un consiglio direi di pensare sempre bene, e magari provare a fare anche eventi diversi. Si può iniziare dalle sagre e poi tentare un minimo investimento per un mercato più “figo”, e vedere come va. Variegare un po’ la programmazione degli eventi può essere utile, soprattutto all’inizio, per capire anche dov’è il nostro target e quali sono le occasioni più adatte per incontrarlo.

Se vuoi approfondire l’argomento dei mercatini, ne ho parlato anche nel post sulle “10 cose da sapere prima di partecipare“.

2 commenti

  1. Carla Bini

    io sono una di quelle per cui il mercato NON DOVREBBE ESSERE PAGATO. O al limite una cifra simbolica, tipo 10 Euro max per evento. Dimmi te, una festa di paese senza mercatini… noi siamo la parte bella delle sagre! Putroppo però come dici te a volte chiedono delle vere “mazzate” e se non ragioniamo bene rischiamo di perdere tempo e soldi.

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    1. MaMaglia

      Quello che dici è vero, le bancarelle sono un valore aggiunto di tutte le feste, si fa merenda, si passeggia tra tante belle cose… e a volte ci sono mercatini all’aperto che senza (almeno apparentemente) nessun motivo particolare costano uno sproposito. Bisogna fare bene i nostri conti, è l’unica cosa da dire!

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