Per la collezione di accessori primavera estate di MaMaglia ho scelto il cotone rigenerato. Per tanti buoni motivi. Vuoi sapere quali?
Una stagione insolita per tutti noi
Quando, ancora in inverno inoltrato, ho studiato gli accessori che avrebbero composto la mia collezione primavera estate 2020 non sapevo che questa stagione sarebbe stata così complessa. Pensavo a passaggiate nella natura, e a come foulard, fasce e scaldacollo avrebbero accompagnato le tue giornate e le prime serate all’aria aperta.
Purtroppo, questa primavera è un po’ diversa dalle altre, ma è vero anche che questo genere di prodotti sono indispensabili anche in autunno, e soprattutto, io li ho pensati per durare nel tempo, quindi anche per molte altre primavere a venire.
Tanti buoni motivi per scegliere il cotone rigenerato
Per questo, il materiale che ho deciso di utilizzare è speciale, prodotto nella mia città e frutto di una ricerca attenta e meticolosa. Proprio perché è pratese come me, ho avuto modo di capire la sua produzione, provarlo direttamente e toccare con mano la sua qualità. Si tratta del cotone rigenerato, un filato con così tanti pregi che sono davvero onorata di poter presentare.
# 1 Proviene da un riciclo virtuoso
Lo dice la parola stessa: cotone rigenerato. Si tratta, in parole semplici, di un cotone che vive la sua seconda giovinezza attraverso un preciso procedimento tessile.
La procedura inizia con l’attento recupero di stracci (i cenci, come li chiamiamo noi a Prato) e scarti di precedenti lavorazioni, i cosiddetti cascami. Divisi per colore, vengono puliti e diventano un nuovo filato attraverso un procedimento che è meccanico e non chimico.
Insomma, il cotone rigenerato recupera uno scarto che non sarebbe riciclabile e lo trasforma in un filato nuovo, bello e resistente.
# 2 Salva l’acqua e contiene lo spreco
Sì perché, per questo tipo di lavorazione tessile, si risparmia tantissima acqua. Sai, per esempio, che per produrre una maglietta di cotone, con un filato nuovo, “vergine”, si consuma qualcosa come 2700 litri di acqua, all’incirca? Praticamente quante ne bevi tu in due anni e mezzo di vita…
Il recupero e la rigenerazione del cotone permette di ridurre sensibilmente questo consumo perché come dicevo la procedura è meccanica e la fibra praticamente già lavorata.
Inoltre, “salvando” questi scarti dalla discarica, semplicemente si inquina meno questo pianeta già allo stremo.
# 3 Salvaguarda la natura
I rifiuti tessili, gli scarti e i cascami sono tra quelli meno smaltibili in assoluto, ma il cotone inquina ancora prima di diventare un tessuto (ne avevo già parlato in questo post). Le coltivazioni infatti sono tra quelle che richiedono più sfruttamento in assoluto di risorse ambientali e umane.
La produzione, quindi, di un filato che azzeri tutto questo (rifiuti, emissioni nocive e sfruttamento dei lavoratori) è assolutamente fondamentale.
# 4 Sostiene l’economia locale
Io ho scelto il cotone rigenerato anche perché è prodotto nella mia città. Per massima chiarezza, lo acquisto dall’azienda Bettaknit di Prato.
Per me, ovviamente, utilizzare questo materiale ha il valore aggiunto di sostenere il lavoro di un distretto che di rigenerazione di filati ha fatto il centro della sua economia (leggi qui il mio post su Prato). Tanti amici lavorano in filature, tessiture e lanifici, e nel mio piccolo poter sostenere questa filiera è un piacere ed una responsabilità.
# 5 È bello e ha un bassissimo impatto ambientale
Ma alla fine, come si presenta questo cotone rigenerato? La sua struttura è un po’ diversa da quella del cotone vergine, perché la fibra, attraverso le lavorazioni, si accorcia un po’. Viene spesso chiamato anche “cotone grezzo”, o “cotone povero”, perché ha una consistenza più decisa. La materia, qui si sente eccome, e io lo trovo un valore aggiunto. Ma non pensare a un filato ruvido, anzi!
Questo, per esempio, è un foulard che ho realizzato con il cotone rigenerato, e che fa parte della mia collezione estate 2020. Morbidissimo, traspirante, fresco… sai che è perfetto anche come pareo, sui fianchi?
# 6 Educa ad un acquisto consapevole
Proprio perché la sua fibra si accorcia sensibilmente a ogni recupero, il cotone non è riciclabile all’infinito. Per questo, i miei accessori sono semplici e non influenzati da mode che passano e vanno, e sono fatti per durare nel tempo.
Acquistare un prodotto realizzato con il cotone rigenerato significa dare una seconda vita a quello che andrebbe ad inquinare la nostra terra. Ma anche ragionare su quello che compriamo e farlo, come dico sempre, tenendo in mente un concetto: più qualità e meno quantità.
Ma dimmi, tu conoscevi questo riciclo virtuoso del cotone? Hai mai pensato all’impatto ecologico del tuoi vestiti?
Gabriella
Sostengo in pieno le tue scelte, che brillano come i tuoi occhi. Ti rispecchiano e fanno sentire chi ti segue parte di un progetto importante, bello, comune.
MaMaglia
Ti ringrazio, sono felice di riuscire a trasmettere tutto questo. Scegliere un materiale significa sempre rinunciare ad un altro, ma in questo caso sono davvero soddisfatta in pieno.