Il Museo del Tessuto di Prato

Il Museo del Tessuto di Prato

Se non conosci il Museo del Tessuto di Prato, ti consiglio di andare avanti e leggere questo post.
Ti voglio presentare quello che considero il Museo più importante della mia città, perché racconta il suo passato, il suo presente ed il suo futuro.

La città del tessile

Che sono una pratese “anomala” ma appassionata dovresti già saperlo, se mi segui. In questo post ti ho raccontato sull’onda delle mie emozioni questa cittadina cresciuta all’ombra di grandi e bellissime sorelle. Ma non per questo meno entusiasmante.

Prato è conosciuta nel mondo come la città del tessile. Qui, sin da Medioevo, si è dipanata tutta la filiera del tessuto. Dalla filatura alla tintura, dalla lana appena tosata ai tessuti che hanno vestito papi ed imperatori. A Prato è stato “inventato” anche il cardato rigenerato, una lana meravigliosa che nasce dal riciclo dei vecchi cenci.

Fabbriche ovunque, grandi e piccole. Telai incastrati in casa tra cucina e soggiorno. Rumore costante. Ciminiere sempre fumanti. Questa era Prato fino a qualche anno fa. Una Prato che forse non ritornerà ma che è adesso orientata all’eccellenza, alla ricerca di tessuti e filati innovativi.

Questa è la città che racconta il Museo del Tessuto di Prato.

Una sede significativa

Il Museo del Tessuto di Prato ha sede in una delle fabbriche storiche della città, la “Cimatoria Campolmi Leopoldo e C.”, nel pieno centro storico.
Perché sì, qui c’erano le fabbriche anche dentro le mura.

La Campolmi aveva la classica struttura del fabbriche ottocentesche, con un ampio piazzale dalla grande vasca che veniva usata per la raccolta delle acque, ed è stata una fabbrica importantissima per la città. Purtroppo, dagli anni ’90 in poi la Cimatoria Campolmi ha smesso di essere produttiva, ma la struttura è stata acquistata dal Comune che ne ha fatto un polo di grande rilevanza culturale. Oltre al museo, infatti, dentro a quest’area si trova anche la Biblioteca Lazzerini.

Il Museo è della città, ma io lo sento mio

Questa sede suggestiva contribuisce a rendere il Museo del Tessuto di Prato un luogo speciale.
Io ci vado spesso, quando ho bisogno di ritrovare l’ispirazione, oppure di sentire come quello che faccio mi leghi alle mie radici.
Il Museo celebra la grande vitalità artigianale di questa città, e lo fa raccontando gli imprenditori, le loro fabbriche, gli operai, i luoghi e le attrezzature.

Il percorso infatti parte dai primi esempi di tessuti risalenti al XIII Secolo e attraverso macchinari storici di ogni tipo, arriva ai campionari anni ’80 delle principali aziende. Racconta la storia della nostra città con tante testimonianze.
Io adoro guardare le lavorazioni delle tessiture operate. Fiori, motivi geometrici… trovo sempre delle suggestioni che influenzano il mio lavoro.
Ma non solo. I telai a mano d’epoca mi fanno venire in mente sempre nuove idee. E le immagini dei lavoratori, e delle lavoratrici, che hanno fatto grande l’Italia del mondo, mi ricordano che non posso mollare, mai.

Cosa aspettarti dal Museo

Anche se non sei un artigiano, e non sei in cerca di particolari impulsi artistici, il Museo del Tessuto di Prato ha tanto da offrirti.
Oltre a fare una passeggiata nella storia della città, qui puoi imparare a riconoscere i filati e le fibre, e a capire le varie fasi della lavorazione di un tessuto. Se non sai cos’è la cimatura, per esempio, qui te lo spiegano con esempi pratici.
Per i più piccoli, poi, questo spazio è una vera isola del tesoro. Vengono regolarmente organizzati laboratori e workshop, che aiutano i bambini a capire cosa indossano, come e dove sono prodotti i filati che compongono i loro vestiti, ma anche la storia del costume e del lavoro.

Poi ci sono le mostre… io non me ne perdo una! Il Museo è regolarmente sede di esposizioni, una più interessante dell’altra, tutte legate dal fil rouge… del filato.

Queste immagini che vedi le ho scattate io due anni fa, in occasione della mostra “Tra Arte e Moda”, che narrava il bellissimo connubio tra le nostre fabbriche e gli artisti più importanti della prima metà del ‘900. Quadri e sculture che diventavano tessuti di abbigliamento, accessori e tappezzerie per mobili.

Mentre si è appena conclusa la mostra dedicata ai costumi del film Marie Antoinette di Sophia Coppola. Abiti incredibili, grazie ai quali Milena Canonero ha vinto il premio Oscar nel 2007.

Se tutto questo non fosse sufficiente, c’è un fornitissimo book shop, un caffè dove si organizzano aperitivi super trendy e spazi da affittare per eventi e incontri culturali.

Insomma, non basta mai una sola visita, questo è un luogo dove tornare e ritornare sempre.

Visitare il Museo del tessuto di Prato

Sei curioso di venire a Prato a scoprire questo luogo speciale?

Ecco tutti i contatti che ti servono.

Sito del Museo
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Profilo Instagram
Informazioni su biglietti e orari

 

P.S. La cimatura è la fase che, letteralmente, elimina le “cime” del pelo del tessuto. La lana può essere alta, creare una peluria ingombrante o antiestetica nel tessuto. È grazie alla cimatura che viene regolata a piacimento.

8 commenti

  1. Arianna Lenzi

    Interessantissimo, non avevo mai sentito parlare di questo museo, è davvero unico. Complimenti per l’articolo dettagliato e scorrevole <3

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    1. MaMaglia

      Grazie Arianna! Prato vive un po’ nell’ombra delle altre meravigliose città toscane, ma è ricca di tesori, come questo incredibile museo!

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  2. Khadi

    Sai che anche qui a Busto Arsizio c’è un Museo del Tessile, mi ha sempre incuriosito ma finora non sono mai andata a visitarlo. Magari quest’estate sarà la volta buona… e se riesco a documentarlo decentemente ti faccio un guestpost ; )

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    1. MaMaglia

      Volentieri!!! Che bello, mi farebbe davvero piacere, io ho in programma durante l’estate di andare a vedere il museo della Lana nel Casentino… adoro questo tipo di esposizioni!

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  3. Diara

    Questo museo sembra proprio interessantissimo. Uno dei miei sogni è imparare ad usare il telaio a mano. Lo trovo assolutamente affascinante. Sognerei anch’io vedendo le foto delle lavoratrici.

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    1. MaMaglia

      Grazie! Io ho fatto un corso di tessitura manuale sul telaio a cornice e mi sto perfezionando… è comunque molto complesso! 😵

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  4. Lucy the Wombat

    Ma che bello questo posto! Secondo me questi sono i musei classicamente più belli ma anche quelli del futuro, nel senso che aprono nuovi mondi su oggetti che tocchiamo con mano ogni giorno e di cui rimaniamo poco consapevoli. Poi secondo me l’universo del tessuto è proprio fantastico in sé, è una di quelle cose che ci pensi e ti chiedi “ma come hanno fatto a inventarlo??” 😁. Bella anche l’esposizione dei vestiti della Canonero, anche queste cose fanno vedere tutto con occhi nuovi secondo me! Ad esempio non mi considero per niente una fan della moda, però l’anno scorso ho visto la mostra sugli abiti di Dior e sono rimasta incantata… Mi sembrava che più che i vestiti, si trattasse direttamente della bellezza. Insomma, un museo da vedere prima o poi, grazie! 😊

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    1. MaMaglia

      Anche a me le collezioni di abiti “importanti” fanno lo stesso effetto: non più moda ma qualcosa che si avvicina all’arte, che ci rende parte dell’armonia della bellezza! 😍

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