La fibra d’ortica
La fibra d’ortica? Sì, hai capito bene, dalla pianta di ortica si ricava una fibra morbida, delicatissima, una vera e propria seta vegetale.
Sei curioso di saperne di più? Questo è il post giusto!
Pruriti e giochi di bambini
Ti ricordi? L’ortica era il classico “incubo” delle mamme, quando andavamo a giocare fuori. Se un amico aveva una casa in campagna o semplicemente un po’ di campo davanti casa, cadere con le ginocchia, le mani o peggio ancora il viso in una pianta d’ortica non era così raro.
Prurito, piccoli eritemi sulla pelle, qualche lacrima per i più piccini, ed era tutto passato. Ma insomma, non è che l’ortica ce la andassimo a cercare…
Ortica: la pianta
L’ortica è una pianta infestante che cresce dalle pianure fino ai 1500 metri di altitudine (praticamente ovunque, in Toscana), ma lo sai perché prudeva tanto? Le foglie di ortica sono rivestite da una sottile peluria che contiene acido formico e istamina, che al contatto con la pelle producono la sensazione urticante e fastidiosa che dicevamo.
Ma a dirla tutta l’ortica è anche una pianta bellissima, niente affatto un’erbaccia come racconta il pensiero comune, e soprattutto, è decisamente virtuosa.
Ortica mille usi
L’ortica è ben nota per i suoi usi in erboristeria e fitoterapia, per esempio. Viene utilizzata per la cura naturale di artriti, reumatismi, asma e anemie. Anche in cucina è decisamente versatile, ricordo di aver assaggiato una frittata di ortica da leccarsi i baffi.
Un altro utilizzo decisamente interessante è quello proprio della fibra d’ortica, della lavorazione quindi dei fusti della pianta fino a ricavarne un filato dalle molteplici qualità.
Si perdono nella notte dei tempi le prime tracce di utilizzo della fibra d’ortica. Esistono dei sudari funebri ritrovati in Danimarca e risalenti addirittura all’Età del Bronzo, e anche nell’antica Roma questo filato era impiegato per realizzare abiti e cordame.
La fibra d’ortica in Italia
Nel tempo le conoscenze e le tecniche di lavorazione relative a questo filato naturale si erano perse, per essere riscoperte durante l’autarchia del ventennio fascista (1922-1942). L’ortica è una pianta che per le sue caratteristiche tipiche trova terreno fertile nel Bel Paese, e si riprese la produzione della sua fibra per contrastare l’impossibilità di importazioni dall’estero. All’epoca la macerazione degli steli, indispensabile per le fasi successive di filatura, avveniva nell’ammonica. Una metodologia costosa, e, vista con gli occhi di oggi, anche estremamente inquinante.
Oggi è ripresa la produzione della fibra d’ortica con sistemi decisamente più naturali, che si adattano perfettamente alla totale biodegradabilità del filato.
Un interessante progetto della Regione Toscana in collaborazione con il CNR e l’Università di Firenze, si è occupato proprio dello sviluppo delle coltivazioni dell’ortica e dello studio delle successive lavorazioni fino alla produzione del filato finito (qui il link al progetto).
Dal 2010 la mia città, Prato, è stata al centro di questi studi. Qui sono stati istituiti i campi dedicati alla produzione, qui sono stati messi in funzione i macchinari per la macerazione (ad aria e ad acqua) e le fasi successive di asciugatura, stigliatura (la separazione delle fibre), cardatura o ripulitura, pettinatura e torcitura.
Le caratteristiche della fibra d’ortica
Molto impegno, molto studio, ma il risultato è sorprendente. La fibra d’ortica è un filato morbido, luminoso, resistente, traspirante, antistatico, ipoallergenico, ecologico.
A seconda della torcitura, che trattiene o libera l’aria presente, il filato sarà più simile alla lana, e quindi più caldo; oppure più leggero e con caratteristiche paragonabili al cotone.
MaMaglia all’ortica
Sai già quanto lavoro c’è dietro alla mia ricerca dei materiali più interessanti, innovativi e sostenibili. Potevo quindi farmi sfuggire la possibilità di utilizzare un materiale così eccezionale? Certo che no, soprattutto visto che nasce, cresce ed è prodotto nella mia città!
La fibra d’ortica che ho lavorato io ha l’aspetto simile ad una fettuccia molto sottile, leggerissima come seta (ricordi anche l’altra seta vegetale di cui ti avevo parlato, il Tencel®?), luminosa e resistente. Forse leggermente poco elastica, esattamente come la seta propriamente detta.
Ne ho realizzato sciarpe fresche e adatte alla primavera, come questo modello Jane. Un foulard a triangolo lavorato con punto a maglia bassa e due nappine a rifinitura. Se ti piace, puoi acquistarlo qui.
Tu conoscevi la fibra d’ortica? Pensavi anche tu che fosse solo una pianta un po’ fastidiosa oppure già ne apprezzavi le molteplici virtù?
Francesca
Wow, non avrei mai pensato che dall’ortica venissero fuori tutte queste cose incredibili.
I filato è bellissimo e tu scovi sempre novità, brava!
MaMaglia
Nemmeno io ero a conoscenza delle molte proprietà del’ortica, è stata una vera scoperta ed un piacere immenso poter lavorare questo filato speciale!
Francesca
Cavolo io non avevo idea di tutte queste proprietà dell’ottica..addirittura la frittata! Comunque lo scialle è meraviglioso!
MaMaglia
Eh davvero, con l’ortica mica si scherza! Comunque grazie, davvero!