La maglia nel tempo

La maglia nel tempo

La maglia nel tempo

Facciamo insieme un viaggio fatto a maglia nel tempo che passa? Tra schemi, lavori e mode che passano, ritroverai qualcosa che fa certamente parte dei tuoi ricordi.

Le origini del lavoro a maglia

Quando è nato il lavoro a maglia? Le origini sono molto incerte, ma nel libro Sul filo di lana di Loretta Napoleoni ho trovato alcune informazioni molto interessati (ho recensito questo saggio qua).

Il manufatto a maglia più antico è stato ritrovato in Israele e risale a 6500 a.C., ed è una sorta di rudimentale calza. Un altro reperto è invece databile intorno al 4200 a.C., proviene da un villaggio danese di pescatori e pare afferire alla tecnica del Nålebinding (letteralmente legare con un ago). Il Nålebinding è la prima traccia di qualcosa di simile al lavoro a maglia, anche se avveniva con un solo grande ferro. Scomparì gradualmente nel tempo per essere soppiantato dalla tecnica a due ferri (anche se adesso è stato riscoperto da alcuni appassionati).

Nelle storia, il lavoro a maglia è sempre stato una forma di artigianato popolare, semplice, immediato. I grandi telai producevano panneggi destinati a nobili e borghesi, e in città come Prato nascevano abiti per principi e zar, come quelli esposti nel nostro bellissimo Museo del tessuto. Ma sono sempre state le mani delle donne, tra ferri e uncinetto, a realizzare calzini, maglioni e scialli per la famiglia. Sferruzzando davanti al fuoco, annodando i fili della vita e raccontando storie ai figli.

La maglia nel tempo - MaMaglia Creazioni Artigianali

Come è cambiato il lavoro a maglia nel tempo

Nel corso del XX secolo, il lavoro a maglia nel tempo è cambiato, ed è passato da una necessità popolare a una vera e propria moda. Sin dagli anni ’50 nelle riviste sono iniziati a comparire schemi e modelli preparati da esperti del knitting, e anche veri e propri stilisti hanno aggiunto alle loro collezioni maglioni artigianali o lunghe sciarpe fatte a mano.

La maglia nel tempo - MaMaglia Creazioni Artigianali

Realizzare maglie e calzini non è più una necessità ma un piacere. Questo ha fatto sì che cambiasse anche il nostro approccio al lavoro a maglia. Se le nostre nonne sapevano tutte lavorare con i ferri, oggi è solo chi è davvero appasionato a farlo, e per qualcuno resiste un po’ il cliché de “la vecchia zia che fa la calza”. In realtà, la maglia è un concetto molto moderno, che ci permette di autoprodurre i nostri capi d’abbigliamento e accessori, e io sono convinta che questo sarà il futuro del consumo.

Le mode della maglia nel tempo

I capi fatti a maglia nel tempo sono molto cambiati. Dagli scialli e le calze realizzate con avanzi di filato nelle vecchie case contadine il benessere ha portato le donne a poter realizzare creazioni bellissime.

Negli anni ’50 e ’60 nascevano tra i gomitoli sottili e delicati maglioncini, che sottolineavano le curve e sembravano perfette per l’ideale di casalinga tutta casa e famiglia.

La maglia nel tempo - MaMaglia Creazioni Artigianali
Kerstin Lokrantz nel 1951

Gli anni ’70 hanno sovvertito il concetto, e le ragazze sferruzzavano e creavano ampi maglioni, adatti anche per i loro fidanzati. Pullover che permettevano la comodità e simboleggiavano la libertà.

La maglia nel tempo - MaMaglia Creazioni Artigianali
Tratto da Modische Maschen #27

Negli anni ’80 il colore e i filati pregiati erano il simbolo di un decennio ottimista, vivace e spensierato.

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Immagine tratta dalla Rivista “Nova”

Nel decennio della mia adolescenza, i ’90, indossavamo maglioni a righe sdruciti e sciupati, in onore alla moda imperante del grunge. Ricordo che la mia nonna scuoteva la testa quando mi vedeva andare a giro con i maglioni bucati, che lei aveva fatto con tanto amore!

La maglia nel tempo - MaMaglia Creazioni Artigianali
Jared Leto e Claire Danes sul set di “My so called life” nel 1994

Se ti piace questo argomento della maglia nel tempo e come si è evoluta, visita la mia bacheca di Pinterest a tema Vintage Knitting.

La maglia è fatta con il cuore

Perché alla fine quello che del lavoro artigianale a maglia nel tempo resta una costante è il cuore. Le contadine del 1500 che lavoravano alla luce del fuoco, le casalinghe del dopoguerra, le nostre nonne che leggevano Mani di fata… Tutte loro hanno lavorato con i ferri per le persone che amavano, o per la gioia di creare per se stesse qualcosa di bello, da vedere e da sentire.

Questa sono io, nella primavera del 1981. Ho un maglioncino di cotone bianco e rosso che la mia nonna Vittoria (la stessa che poi sarebbe impallidita davanti alle maglie sciupate) aveva fatto per me.

MaMaglia Creazioni Artigianali

Questa invece è la mia mamma, nel 1976, con una maglione che si era sferruzzata da sola e che mi ricorda tanto quelle delle riviste di allora. Fra l’altro, anche il quadro che mostra lo aveva dipinto lei.

MaMaglia Creazioni Artigianali

La maglia è nel cuore

Queste sono immagini che più o meno tutti noi abbiamo nell’album di famiglia. Coperte e cappellini per i bambini, maglioni che pizzicavano la pelle. I passamontagna che ci facevano mettere da bambini (negli anni ’80 era un mai-più-senza dell’inverno!), i centrini sul tavolo o sotto il telefono a disco.

Sono i nostri ricordi, la nostra storia… la maglia è nei nostri cuori perchè è fatta con il cuore, e credo che sia una dimensione che dovremo recuperare. Nessuno dei nostri bambini porterà nel tempo il ricordo di una magliettina comprata al grande magazzino. Anche perché di certo non supererà il test del tempo.

Mentre la maglia, come qualsiasi altro lavoro artigianale, passa direttamente dalle mani al cuore; e resta bello, morbido, un caldo abbraccio nell’armadio e nell’anima.

E tu, che ricordi hai legati al lavoro a maglia?

14 commenti

  1. Francesca

    Io purtroppo non ho ricordi legati al lavoro a maglia, nella mia famiglia siamo tutti negati per il cucito… Ricordo però che le signore anziane del mio paese sferruzzavano parecchio, e producevano i classici centrini bianchi in quantità industriali!

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    1. MaMaglia

      Penso che siano quelle che dalle mie parti si chiamavano (e in qualche caso ci sono ancora) “le vecchine a veglia”. Sferruzzare in compagnia, e nel frattempo si raccontano di tutto e di tutti.

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  2. Silvia

    Hai avuto una bellissima idea, un post originale, interessante è bello. Complimenti la maglia, il lavoro a maglia, ci riporta sempre alle nostre famiglie, alla casa, ai ricordi. Brava! Grazie…

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    1. MaMaglia

      Grazie mille, io penso davvero che il calore di una sciarpa fatta a mano sia non solo nel suo materiale e nelle sua fattura, ma anche nel ricordo, nelle atmosfere che evoca e nel pensiero di chi le ha create.

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  3. My Travel Planner

    Sai che anche mia madre faceva la “magliaia”? Era brava anche con i ferri, ma la sua specialità era la macchina…sai che non ricordo come si chiamava? È passato tanto tempo! Era una macchina grande a cui si lavorava da in piedi e si faceva scorrere un “carrello” a destra e sinistra!

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    1. MaMaglia

      Ma che bello! Credo di avere capito il macchinario da maglia che usava… Il principio non è poi così diverso da quello dei telai da maglia che utilizzo io!

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  4. Francesca

    Che bella questa storia della maglia. Io non sono mai andata oltre la macchina per la lana di Barbie ma ricordo dei maglioni di fine anni’80 e ho gradito moltissimo maglioncini e cuffie tre vintage sferruzzati con amore regalate alle mie bimbe

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    1. MaMaglia

      Ma guarda che la maglieria magica di Barbie ha anche un suo perché 🤣
      I regali fatti con il cuore si gradiscono sempre…

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  5. Maria

    Io sono una di quelle di fine anni 70, inizi 80, che ha sferruzzato tanto per tutta la famiglia. Dopo tanti anni ho ancora tutti i ferri e gomitoli di cotone e lana con i quali spero un giorno di ricominciare.

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    1. MaMaglia

      Ma certo che devi ricominciare! È come andare in bicicletta, non si dimentica come si fa e anzi… si migliora col tempo!

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  6. BARBARA TOGNI

    Purtroppo non sono capace a lavorare a maglia, ma ho ricordi legati alla mia nonna che sferruzzava sempre. Mi ricordo uno scialle turchese che mi aveva fatto quando ero una bambina a cui ero molto affezionata.

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    1. MaMaglia

      Questo è il bello della maglia: anche chi non sa lavorarla ha sempre un capo dove ha lasciato un po’ di cuore!

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  7. rossella kohler

    Grazie! Che bell’articolo, Letizia! Ho ripercorso davvero tutta la mia storia di maglia, diciamo dagli anni Settanta in poi. E condivido: certi maglioni fatti a mano non si scorderanno mai.

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    1. MaMaglia

      Non si scordano perché hanno un po’ di cuore dentro… è quello il loro bello ❤

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