LA VILLA DELLE STOFFE di Anne Jacobs
La Villa delle stoffe di Anne Jacobs è il primo libro di una saga dedicata a una grande famiglia, a una grane fabbrica di tessuti, a sentimenti potenti in un periodo storico complesso. Ecco la mia recensione.
L’autrice
Anne Jacobs è una scrittrice tedesca, nata nella Bassa Sassonia e vissuta a Francoforte sul Meno, dove ha studiato musica classica al conservatorio. Ha scritto alcuni romanzi con protagoniste famiglie, ma il suo grande successo è proprio la trilogia de La Villa delle stoffe, il cui primo capitolo è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 2015 e che ha venduto in Europa milioni di copie.
Il titolo
Il titolo italiano è la traduzione praticamente letterale di quello tedesco, Die Tuchvilla, la villa della stoffa. Fa riferimento allo scenario delle avventure raccontate nella saga, una villa elegante e maestosa ad Augusta, in Baviera, dove la famiglia Melzer vive e possiede un’operosa fabbrica di tessuti di lusso.
È un’atmosfera alla Downton Abbey, con la casa che nelle sue stanze racchiude i segreti di una ricca famiglia (borghese, in questo caso) e della variegata servitù.
Di cosa parla La villa delle stoffe
Eccoci quindi ad Augusta, nel 1913, nella Germania imperiale. Siamo accanto a Marie, giovane orfana, coperta solo dal suo povero scialle, che arriva nelle cucine della grande villa dei Melzer per lavorare come sguattera. La accoglie un numeroso personale di servizio: cameriere, governante, giardiniere, dame di compagnia. Ma anche la ricca famiglia dei proprietari. I signori, direttori della fabbrica, e i loro tre figli. La frizzante Katharina, la più dimessa Elisabeth, e soprattutto l’affascinante signorino Paul.
Ne La villa delle stoffe accadranno tante avventure dai tanti sapori, dalla fuga d’amore ai dialoghi sull’arte, dalle rivolte sindacali fino a intrighi sentimentali. C’è poi un grande segreto, che incombe su Marie e sulla fabbrica intera.
Il libro e l’artigianato
Sì, è l’Augusta del 1913, ma quella fabbrica accanto alla casa, quei telai che producono incessantemente tessuti e ricami… Potrebbe essere Prato, se non adesso, quantomeno negli anni ’60. La Prato di cui ho parlato in tanti post, da quella raccontata nel Museo del Tessuto a quella della Ex Fabbrica Lucchesi (anch’essa, un’impresa artigianale a conduzione familiare).
Insomma, è un romanzo dove si sente un po’ in tutte le pagine il rumore dei macchinari che lavorano, che intrecciano trame e orditi e che i miei concittadini ben conoscono.
Le mie impressioni
Io amo le saghe familiari. Sono un’appassionata di romanzi e le fiction in costume, soprattutto quelli della Belle Époque. Adoro le storie che parlano non solo di sentimenti ma anche del lavoro e delle professioni manuali.
Insomma, questo libro ha tutte le carte in regola per appassionarmi… e infatti l’ho adorato sin dalle prime pagine! Sto già leggendo il secondo capitolo, Le ragazze della Villa delle stoffe, e non vedo l’ora che esca il terzo e purtroppo ultimo romanzo, L’eredità della Villa delle stoffe, previsto in libreria dal 20 Febbraio 2020 e che non mancherò di recensire.
Se anche tu ami questo genere di storie che coinvolgono anche più ceti sociali, sono certa che amerai come me il libro di Anne Jacobs. Poco fa ho citato Downton Abbey, e davvero l’atmosfera e la varietà di caratteri e persone ricorda moltissimo la fortunata serie inglese.
Una creazione legata a questo libro
Io lavoro a maglia, quindi il tessuto non è il mio pane quotidiano, ma uno dei miei materiali preferiti è la fettuccia, che è, a tutti gli effetti, uno scarto tessile nobilitato.
Quindi, più che associare La villa delle stoffe a una mia creazione “finita”, ho preferito abbinarlo proprio a questa bella, piccola e potente stoffa dalle mille qualità, che io utilizzo per creare collane, orecchini e gioielli vari.
Dove acquistare La Villa delle stoffe
Il primo capitolo di questa bella trilogia è ancora in tutte le librerie, essendo uscito in Italia, edito da Giunti, solo nel 2018. Sulla scia delle altre uscite si trova senza problemi, più difficile reperirlo di seconda mano. On line si trova su IBS, Amazon (Kindle e cartaceo) e LaFeltrinelli.
Tu hai letto questo libro? E cosa ne pensi delle saghe in costume?
Gabriella
Io ho appena finito di leggere “Ai piani bassi”, che sembra riprendere bene l’argomento, anche se non è una saga. Lo consiglio soprattutto a chi ha vissuto quel tipo di vita da “noi” e “loro”.
Grazie per lo spunto, fai sempre venir voglia di leggere quello che hai letto!
MaMaglia
Grazie! È un titolo che mi sono segnata per le prossime letture (non appena si potrà tornare in libreria!), a me piacciono molto questo genere di atmosfere, sia nei libri che nei film e nelle serie.
Sabrina
Quanto mi è piacuto questo libro! Mi hanno regalato il secondo, e lo devo ancora leggere. Un’atmosfera bellissima e concordo con te sulla recensione.
MaMaglia
Vedrai che ti piacerà molto anche il secondo capitolo, io ho il terzo che mi aspetta!
Francesca Pola
Anche io super appassionata di saghe familiari! Credo proprio che questo sarà il prossimo mio acquisto, poi ti farò sapere cosa ne penso!
MaMaglia
Io andrei avanti per anni con la stessa saga, le adoro anche in tv (Downton abbey su tutte). Questi sono tre volumi, e li metterò tutti sul blog.