HAI SCELTO DI SOSTENERE UN’IDEA ARTIGIANALE?
E se invece di pensare che stai acquistando qualcosa realizzassi che hai deciso di sostenere un’idea, di finanziarla? Qual è, e perché lo stai facendo? Proviamo a osservare i nostri comportamenti da un altro punto di vista?
Cambiamo punto di vista
Abbiamo bisogno di qualcosa: lo acquistiamo. Si potrebbe parlare di bisogni reali e indotti, di pubblicità, marketing e molto altro. Ma io voglio fare un discorso molto più semplice e tornare a quel momento, quando acquisti.
Sei tu ad avere necessità di quel cibo, vestito o qualsiasi altro oggetto. Ma è anche chi sta dall’altra parte che ha bisogno di te e del tuo “investimento”.
Spendi una cifra, piccola o grande, ed è giusto essere consapevoli che con quel gesto stai scegliendo di sostenere un’idea, un’azienda, o un certo stile di vita.
Con ogni acquisto stai finanziando qualcosa, o qualcuno
Eh sì, che tu spenda 1 Euro oppure 10.000, stai compiendo una scelta, in quel momento. Stai finanziando una grande multinazionale? Oppure stai supportando una piccola impresa? Stai appoggiando una cooperativa locale? O magari hai deciso di sostenere un’idea innovativa e artigianale?
Dove stanno andando i tuoi soldi? Ad ingrossare le casse di imprenditori che abitano chissà dove, ad aiutare chi sfrutta lavoratori a nero, oppure a chi sceglie di lavorare in modo etico, anche se con margini minori?
Non so te, ma io non ho fondi infiniti e soldi da buttare via. Quando spendo mi piace sapere dove va a finire il mio denaro, e cosa ho scelto di sostenere.
Quale stile di vita hai scelto di supportare?
Sì perché alla fine è veramente una scelta di stile di vita. Quello veloce frenetico, della corsa all’acquisto rapido, veloce, economico, che genera flussi di lavoro continuo nelle fabbriche, nelle campagne. Che sfocia nelle terribili morti sul lavoro: di stanchezza, di condizioni precarie, di dispositivi di sicurezza eliminati per produrre di più e più in fretta.
Oppure quello lento, certamente meno remunerativo ma più umano, delle piccole aziende agricole, dell’abbigliamento fatto a mano o con macchinari sicuri e sostenibili, dei negozi di quartiere, degli oggetti recuperati e riparati, dell’acquisto fatto solo quando davvero necessario e non sull’impulso del momento.
Esistono anche dei paradossi…
Ho citato i negozi di quartiere. Mi rendo conto che esiste un paradosso che li riguarda. Ci sono tanti piccoli esercizi commerciali, magari di abiti, scarpe o accessori; che sono gestiti da imprenditori piccini picciò, che si spaccano la schiena ogni giorno, che aprono e tirano su il bandone ogni mattina, che hanno affrontato un periodo impossibile da immaginare e difficile sotto tutti i punti di vista. Lavoro tosto, duro e imprevedibile; lo conosco bene, la mia è una famiglia di commercianti (ne ho parlato in questo post), so di cosa si tratta.
Però, per chi fa attenzione a quali marchi supportare, a volte è difficile non notare che alcune delle marche presenti in questi negozi… non sono esattamente sostenibili. Che fare allora?
Personalmente, ritengo che la consapevolezza sia fondamentale, quindi, perché non parlarne proprio con il gestore, e suggerire magari aziende più etiche e attente? Non smettiamo di andare in questi negozi che hanno tanto bisogno di noi, però possiamo provare a dare delle idee a nostra volta. Diventando non consumatori (che è una parola bruttissima secondo me), ma collaboratori, in un certo senso.
Come sempre: l’importante è la consapevolezza dei nostri gesti
Sì perché alla fine quello che conta è sempre essere consapevoli di ciò che facciamo e dei nostri gesti. Possiamo scegliere di sostenere un’idea artigianale, ma anche di comprare qualcosa su Amazon perché ci serve e quella è l’opportunità più facile e veloce. Ma sempre sapendo cosa e perché lo stiamo facendo, chi stiamo finanziando, dove vanno a finire i nostri soldi.
E tu, hai mai pensato di essere una specie di mecenate, con ogni acquisto che fai?
Francesca
Per quanto mi riguarda con l’ abbigliamento sto cercando di evitare negozi come Zara, Mango, Stradivarius e compro quando posso in un negozio vintage con pezzi unici magari riciclati e rivisitati. Sulla spesa provo a stare attenta, soprattutto con verdura e frutta che compro al mercato al banco di una famiglia di coltivatori locali: tra l’ altro costa meno, dura di più ed è buonissima!
MaMaglia
Si inizia sempre dalle piccole cose, che poi piccole non sono per niente ❤️