Vintage e artigianato: due mondi diversi ma molto vicini che si incontrano per un consumo etico, consapevole e sostenibile.
Come nasce questo post
Che io sia un’amante del vintage e allo stesso tempo una sotenitrice della qualità del’artigianato non è un mistero. Ne ho parlato spesso anche qui nel blog, leggi per esempio il post dedicato alla maglieria vintage, ma anche “Un caldo abbraccio“, entrambi scritti in collaborazione con le amiche di Chiedilo a Saky.
Anche queste righe, alla fine, nascono dall’amicizia. Quella che ho con Daniela, proprietaria di una deliziosa boutique vintage e second hand a Cerreto Guidi (sì, il paese della Villa Medicea e delle Dame dell’uncinetto). Il suo negozio si chiama Nonchalance e io lo frequento ormai da anni. Ho acquistato da lei le mie borse preferite: di qualità, belle e stilose. Se hai voglia di vedere un po’ di queste meraviglie retrò, clicca qui per il suo sito web.
È stato proprio chiacchierando con Daniela che ci è venuto in mente di organizzare una giornata speciale nel suo negozio, che ci permettesse di raccontare le due realtà che ci uniscono e che sono vicine sotto molti aspetti: vintage e artigianato.
Vintage e artigianato: punti in comune
Diciamo la verità… non è stato difficile trovare i punti in comune tra vintage e artigianato. Spesso chi ama l’uno adora anche l’altro e viceversa, perché sono due aspetti che coinvolgono un sentimento comune. Quello del consumare meno e consumare meglio.
Sì perché quando compri un vestito o un accessorio di seconda mano per prima cosa esci dal circolo infernale dell’abbigliamento low cost. Quello di scarsa qualità ma soprattutto con nessuna attenzione all’ambiente, all’etica del lavoro e dei lavoratori. Di fatto, non metti in circolo nuovi prodotti, perché regali una seconda opportunità a un oggetto che qualcun altro non usa più. Il vintage, inoltre, da la possibilità di possedere oggetti di lusso e firmati senza spendere un patrimonio, godendo della qualità artigianale che avevano un tempo le grandi case di moda e che oggi è davvero difficile ritrovare.
Qualità, appunto. Scelta dei materiali, ricerca, attenzione alla sostenibilità dei materiali. Caratteristiche inconfondibili dell’artigianato. Un prodotto fatto a mano che racconta la storia di chi lo ha creato, del suo territorio, delle sue convinzioni.
Entrambi, vintage e artigianato, sono due alleati importanti per definire il proprio stile, che diventa unico e irripetibile, ma anche per trasmettere un messaggio immediato sul proprio stile di vita.
Diffondere le esperienze di acquisto sostenibile
Che un abito di seconda mano è decisamente più bello di un low cost, e spesso si spende meno (e meglio). Che non è poco dignitoso indossarlo ma anzi, è molto cool perché nessuno veste come te. Che non stiamo parlando di stracci usati ma di abbigliamento firmato o comunque di qualità, selezionato, ben fatto, pulito e disinfettato. Che l’artigianato non è caro o destinato solo a chi ha soldi in tasca. Che saper capire quando un materiale è buono o scadente, saper leggere un’etichetta è fondamentale per acquistare in modo sostenibile.
Ecco come è nato il nostro evento di febbraio, ed ecco cosa vogliamo diffondere attraverso questa piccola associazione di idee.
Un evento dedicato al consumo consapevole
Domenica 9 Febbraio c’è stato infatti il primo evento di Nonchalance e MaMaglia: Vintage e artigianato.
Nella boutique, che fra l’altro si trova in un locale antico e fascinoso, oltre alla consueta esposizione dei capi vintage che Daniela seleziona con cura e competenza, abbiamo allestito anche una piccola mostra dei miei accessori fatti a mano. Un altro angolo, invece, è stato dedicato a una carrellata di gomitoli, per toccare con mano la differenza tra i vari filati e materiali. Non mancavano i miei telai, per capire come lavoro e avvicinarsi a questa tecnica poco conosciuta.
Un pomeriggio tra vintage e artigianato
Com’è andata? Beh, le foto parlano da sole e anche se non abbiamo potuto scattare foto con le persone che sono venute a trovarci (per ovvi motivi di privacy), posso raccontarti qualche dietro e quinte.
Per esempio, c’erano tè e pasticcini per una merenda da gustare insieme, e tra chi spupazzava un gomitolo, chi provava un abito elegante e chi abbinava maglie e cappelli, tutti hanno convenuto con noi che acquistare meglio si può, ma soprattutto si deve.
Insomma, per me e Daniela decisamente missione compiuta, e l’inizio di una serie di idee da sviluppare insieme… non appena la situazione ce lo renderà possibile. Per chi è venuto a trovarci un’esperienza diversa, divertente ma anche istruttiva.
E tu, cosa ne pensi dell’accoppiata Vintage & Artigianato?
Francesca Pola
Qui a Cagliari ci sono parecchi negozietti vintage che ti piacerebbero moltissimo, ogni volta che posso acquisto lì… Quanto mi piacerebbe partecipare a uno dei vostri eventi❤️
MaMaglia
Purtroppo ora siamo tutti fermi, e il problema non è soltanto la distanza… ma prima o poi verrò in Sardegna!
Paola
Ho “scoperto” i negozi di seconda mano quando vivevo in Inghilterra dove sono molto diffusi e gli acquisti di capi “preloved” sono qualcosa di normale. Ho diversi capi second hand, e le boutique vintage sono la mia prima scelta se cerco un capo unico e speciale. Sull’artigianato purtroppo non sono ancora riuscita a trovare un marchio che mi facesse innamorare, purtroppo le fiere e gli eventi torinesi dedicati sono sempre monopolizzati da uno stile “centro sociale” piuttosto che “impiegato cool” quindi oggettivamente non riesco a trovare nulla nel mio stile da indossare abitualmente 🙂
MaMaglia
Ti consiglio di dare un’occhiata all’abbigliamento de La ragazza dello Sputnik, io adoro le cose che fa. Magari non è il tuo stile, ma sicuramente non è nel genere “centro sociale” 😉