Vivere in armonia

Oggi abbiamo due possibilità: continuare a correre, lavorare, consumare, acquistare, senza dare spazio ai pensieri; oppure decidere consapevolmente di vivere in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

Il consumo costante

La prima scelta è quella più facile. Diciamocelo, è anche, forse proprio per questo, la più gettonata.
Riceviamo costantemente stimoli in questo senso: cercare sempre l’ultima novità tecnologica, acquistare il vestito della tonalità di colore in voga quest’anno, avere la macchina più spaziosa e innovativa. Siamo circondati da pubblicità di qualsiasi tipo, dalla classica dello spot a quella, più moderna degli influencer, a quella subdola che mira alle nostre paure, ai nostri sentimenti più nascosti.

E’ colpa del tempo?

Abbiamo sempre, cito De André, “poco tempo e troppa fame”, e questo modo di vivere inconsapevole sembra quasi l’unica scelta possibile.
Ma il tempo, l’ho già detto in un altro post, spesso non è che una scusa, un alibi che ci diamo per non fare i conti con la nostra coscienza.
Ma un’altra strada c’è. Ed è semplice, vicina al nostro cuore, ed è anche, lasciatemelo dire, più bella.

Scegliamo la strada panoramica

Avete presente quando c’è un bivio stradale, la possibilità di scegliere tra una direttissima, e la strada panoramica? Certo, la prima ci fa arrivare a destinazione in anticipo, ma l’altra ci regala scorci, ricordi ed immagini imparagonabili. Arriviamo comunque alla meta. Magari mezzora dopo, ma più rilassati e soddisfatti.

Vivere in armonia è possibile

Ecco, secondo me esiste una seconda strada anche per il nostro stile di vita.
Non voglio parlare del passato, del mondo di 50, 70 anni fa. No, non credo che “si stava meglio quando si stava peggio”.
Non penso che sia così perché oggi abbiamo più salute, più benessere, più istruzione. Ma possiamo pensare di riportare al nostro fortunato mondo di oggi (per noi occidentali), alcuni valori che erano fondamentali per i nostri nonni.

Parliamo di consumi, per esempio.

Abbiamo davvero bisogno dell’ennesimo abitino giallo? Di un nuovo paio di sneaker?
Fino a pochi decenni fa i vestiti erano pochi ma bellissimi, fatti su misura. Le signore si cambiavano solo la domenica, magari, ma per il giorno di festa erano straordinarie. Eleganti, raffinate.
Le stesse scarpe duravano una vita, si risuolavano finché si poteva e via, un piede davanti all’altro a camminare, che le cose importanti sono altre, mica le scarpette nuove.

Può l’artigianato aiutarci a vivere in armonia?

Pensando a tutto questo, il mio lavoro di artigiana acquista per me un significato profondo. Penso che con quello che faccio posso davvero, nel mio piccolo, aiutare il mondo a diventare migliore. Forse solo per una piccolissima parte, forse è il mio innato ottimismo a parlare, ma io ne sono convinta.
Infondo, acquistare un oggetto fatto a mano (già ne avevo parlato qui) è di per sé un atto che ha in sé l’impulso della rivoluzione. Chi lo fa esce dai canoni del “compra subito”, perché sa che probabilmente non sarà pronto subito. Chi lo fa sceglie di non uniformarsi alla massa, perché avrà un oggetto tutto suo, personale. Contemporaneamente sfugge dalla gabbia del tempo, perché il suo acquisto non ha una scadenza, non è fatto per rompersi ed essere subito sostituito, è fatto per durare.

Ti faccio un esempio

Mi è capitato già più volte che delle clienti mi chiedessero di “riparare” una delle mie sciarpe, finita magari tra gli artigli di un gatto (i lavori a maglia ed gatti di casa non vanno molto d’accordo) o impigliatasi chissà dove. Per me è un piacere immenso, perché significa che sono riuscita a dare loro non solo un oggetto che hanno indossato ed usato, ma che non sono neppure pronte a buttarlo via per comprarne un alto.

E quindi…

Sì, l’artigianato può aiutarci a vivere in armonia, soprattutto se scegliamo artigiani che scelgono materiali in modo responsabile, che fanno delle scelte etiche (li hai già visti i miei accessori vegani?) e che possono anche aiutare il cliente in questo percorso di consapevolezza.

Tu che ne pensi?